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Trento, 2 luglio 2008
Un nuovo piano agronomico per le Giudicarie esteriori
Interrogazione a risposta scritta presentata da Roberto Bombarda
consigliere provinciale dei Verdi e Democratici del Trentino

Considerato che

il Consiglio provinciale di Trento ha approvato nella seduta del 13 dicembre 2007 l'ordine del giorno n. 248 che attua la mia proposta di ordine del giorno n.  22  dell’11 dicembre 2007. Nella premessa al dispositivo di voto si affermava in particolare che:

“Visto che la Provincia ed alcune Amministrazioni locali ritenevano che le esigenze energetiche locali potessero essere assolte con la costruzione di uno o più impianti a biomassa, ma che l’ipotizzato impianto di biogas per l’utilizzo dei reflui zootecnici dovuti alla presenza di un numero molto elevato di capi bovini non è al momento nemmeno progettato anche per la giustificata opposizione di una parte consistente della popolazione che teme impatti ambientali tali da pregiudicare ulteriormente la qualità della vita e dell’ambiente;

“Considerato che anche a causa dell’eccessivo carico animale e del fatto che il depuratore di valle non è ancora in funzione i corsi d’acqua a livello locale manifestano gravi situazioni di degrado e che è dunque fondamentale poter garantire loro un deflusso minimo regolare e programmare un piano agronomico tale da assicurare da un lato la salvaguardia ambientale e dall’altro maggiori garanzie di sostenibilità ambientale ed economica alle attività degli operatori del settore;”

e che nel dispositivo di voto si impegnava la Giunta provincia a programmare e sostenere “l’avvio di un piano agronomico pluriennale per offrire migliori condizioni di sostenibilità ambientale ed economica alle attività agricole locali”.

Visto che:

nell'interessante convegno organizzato il 7 giugno scorso a Castel Campo dal Comitato iniziative Giudicarie esteriori (CIGE) i relatori e diverse persone intervenute nel corso del dibattito hanno dimostrato la necessità/opportunità di studiare tutti insieme – Provincia, Comuni, imprenditori agricoli e zootecnici singoli ed associati, Apt, altri soggetti economici interessati, associazioni e comitati di cittadini – le soluzioni migliori per lo sviluppo agricolo e zootecnico della valle, tenuto conto delle rilevanti modifiche intervenute a livello internazionale e locale negli ultimi anni (aumento del costo delle materie prime, anche agricole, difficoltà di mercato e finanziarie di alcune importanti attività economiche locali, eccetera) e delle opportunità che si presentano agli imprenditori locali, anche in connessione con la realtà turistica, di modificare/integrare le coltivazioni e le attività fin qui svolte

interrogo il Presidente della Giunta provinciale di Trento per sapere

1. quando intenda finalmente dare corso al voto del Consiglio provinciale affidando ad uno o più esperti, eventualmente supportati dall'Università degli studi di Trento e dalla Fondazione Mach, uno studio agronomico che possa prospettare degli scenari attendibili rispetto ai quali le istituzioni, gli imprenditori agricoli e zootecnici, il settore turistico delle Giudicarie esteriori e tutti gli altri operatori potenzialmente interessati possano guardare con maggiore fiducia ai prossimi anni e programmare una serie di investimenti in grado di creare uno sviluppo ecosostenibile e durevole;

2. se non ritenga doveroso, a questo punto, sospendere l'iter per la realizzazione del grande impianto di biogas e di qualunque attività dei servizi provinciali ad esso propedeutica, finché non sarà consegnato alla Provincia e reso pubblico lo studio di cui al punto 1., impegnandosi successivamente a convocare tutte le parti interessate per verificare e concordare quali strade seguire, nel rispetto dei rispettivi ruoli e delle rispettive competenze e tenuto conto della necessità di operare secondo i principi della sussidiarietà, della partecipazione, della condivisione e della trasparenza informativa. 

Cons. prov. dott. Roberto Bombarda

     

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